Epidemiologia della Depressione e dell’Ansia
La depressione, insieme ai disturbi correlati all’ansia, ha un’epidemiologia molto diffusa, come indicato dai dati dell’ISTAT del 2017. Si stima che il 7% della popolazione oltre i 14 anni (3,7 milioni di persone) abbia sperimentato disturbi ansioso-depressivi nell’arco di un anno. L’incidenza di depressione e ansia cronica grave aumenta con l’età, passando dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni.
La Depressione come Disturbo dell’Umore: Sintomi e Espressioni
La depressione è classificata come un disturbo dell’umore, caratterizzato da sintomi quali anedonia, perdita di energie e problemi del sonno. La sintomatologia può manifestarsi in modi diversi, contribuendo a una varietà di esperienze individuali.
L’Origine del Vuoto: Una Prospettiva Psico-Fisica
Sebbene il concetto di “vuoto” non sia un criterio diagnostico nel DSM V, è un elemento integrante della condizione psicopatologica della depressione. La concezione di vuoto, derivante dalla fisica come mancanza di materia, in psicologia è associata a sintomi come l’anedonia, manifestandosi come la mancanza di piacere. La depressione può essere descritta come un’esperienza di mancanza dell’oggetto amato, generando un senso di inadeguatezza e scarsa autostima. Questo impatta sulla concentrazione, l’attenzione, le funzioni neurobiologiche (con un deficit nei circuiti post-sinaptici della noradrenalina e/o della serotonina) e sul tono dell’umore, con la tristezza come emozione predominante.
La Ricerca di Senso: Viktor Frankl
Le teorie di Viktor Frankl, fondatore della logoterapia, sottolineano l’importanza di trovare un senso nella vita come risposta al vuoto esistenziale. Frankl afferma che la depressione può derivare dalla mancanza di un proposito o significato profondo. In questo contesto, la mancanza di un fine può contribuire alla disperazione e alla disconnessione emotiva.
Prospettiva Neurobiologica: Connessioni ed Emozioni
Dal punto di vista neurobiologico, Antonio Damasio ha esplorato le connessioni tra emozioni, sentimenti e circuiti neurali. La sua prospettiva fornisce una comprensione della biologia delle esperienze depressive e della percezione del vuoto. Esaminare i meccanismi neurali contribuisce a una visione più approfondita della depressione e del suo legame con il concetto di vuoto.
Integrare approcci psicologici, filosofici e neurobiologici arricchisce la comprensione della complessità della depressione e del vuoto associato, evidenziando la diversità delle prospettive nel comprendere e affrontare questa condizione. Se si riscontra un disagio pervasivo è opportuno contattare un professionista della salute mentale.